domenica 4 novembre 2012

Per noi e per la nostra salvezza discese dal cielo

Michelangelo, Tondo Doni, XV sec.
Preghiamo:         
Creati per la gloria del tuo nome,
redenti dal tuo sangue sulla croce,
segnati dal sigillo del tuo Spirito,
noi t'invochiamo: Salvaci, o Signore!

Tu spezza le catene della colpa
proteggi i miti, libera gli oppressi
e conduci nel cielo ai quieti pascoli
il popolo che crede nel tuo amore.

Sia lode e onore a te, pastore buono,
luce radiosa dell'eterna luce,
che vivi con il Padre e il Santo Spirito
nei secoli dei secoli glorioso. Amen.

 
Ascoltiamo: Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme al seminatore e pane da mangiare, così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata. (Is 55, 10-11)  

 
Contempliamo: Aver contemplato la natura di Dio nell’eternità, nell’assenza del tempo e dello spazio, ci potrebbe far cadere nell’errore di consideralo un po’ come il modello di dio aristotelico del “motore immobile”. Ma Gesù Cristo ci ha rivelato che Dio non è immobile, che non si chiude in sé per paura di contaminarsi o di perdere la sua dignità. Dio si apre a noi. Dio è con noi! Lo dimostra il fatto che Egli ha mandato la sua Parola, il suo Verbo, suo Figlio. Guardate bene: quella che sembra una tradizionale S. Famiglia, in verità traduce simbolicamente quello che abbiamo appena detto, il Padre manda il suo Verbo per l’umanità. Giuseppe (che rappresenta Dio Padre) consegna a Maria (che rappresenta l’umanità) il piccolo Gesù (il Verbo di Dio). Il profeta Isaia ci assicura che la Parola di Dio non ritornerà a lui senza aver compiuto l’opera affidatagli, ma quale è quest’opera? Qual è l’opera di Cristo, che poi per riflesso diviene l’opera del cristiano? Diventare nella propria vita un dono per l’umanità! Quanto costa essere un dono per gli altri… pensiamo a Cristo: Egli si trovava nel seno del Padre, nella beatitudine più profonda. Eppure non considerò cosa preziosa l’essere Dio ma si abbassò facendosi,  per volere del Padre, regalo per ogni uomo. Per il bambino Egli si fece piccolo e imparò a camminare. Per il ragazzo Egli sperimentò il disaccordo con i propri genitori. Per il giovane Egli faticò nella ricerca del lavoro. Per chi è malato e solo Egli sopportò l’agonia attorniato dai suoi che dormivano. Per chi si ente tradito Egli sperimentò l’amarezza del bacio di Giuda. Per chi è condannato ingiustamente Egli subì due processi iniqui. Per chi soffre senza colpe Egli portò la Croce. Per ogni uomo che muore abbandonato Egli morì gridando: “Perché?”. Per noi tutti Egli è ritornato! Perciò possiamo dire che:

 
“Noi crediamo in Nostro Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio. Egli è il Verbo eterno, nato dal Padre prima di tutti i secoli, e al Padre consustanziale, e per mezzo di Lui tutto è stato fatto. Egli si è incarnato per opera dello Spirito nel seno della Vergine Maria, e si è fatto uomo: eguale pertanto al Padre secondo la divinità, e inferiore al Padre secondo l'umanità, ed Egli stesso uno, non per una qualche impossibile confusione delle nature ma per l'unità della persona.

Egli ha dimorato in mezzo a noi, pieno di grazia e di verità. Egli ha annunciato e instaurato il Regno di Dio, e in Sé ci ha fatto conoscere il Padre. Egli ci ha dato il suo Comandamento nuovo, di amarci gli uni gli altri com'Egli ci ha amato. Ci ha insegnato la via delle Beatitudini del Vangelo: povertà in spirito, mitezza, dolore sopportato nella pazienza, sete della giustizia, misericordia, purezza di cuore, volontà di pace, persecuzione sofferta per la giustizia. Egli ha patito sotto Ponzio Pilato, Agnello di Dio che porta sopra di sé i peccati del mondo, ed è morto per noi sulla Croce, salvandoci col suo Sangue Redentore. Egli è stato sepolto e, per suo proprio potere, è risorto nel terzo giorno, elevandoci con la sua Resurrezione alla partecipazione della vita divina, che è la vita della grazia. Egli è salito al Cielo, e verrà nuovamente, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, ciascuno secondo i propri meriti; sicché andranno alla vita eterna coloro che hanno risposto all'Amore e alla Misericordia di Dio, e andranno nel fuoco inestinguibile coloro che fino all'ultimo vi hanno opposto il loro rifiuto. E il suo Regno non avrà fine”.

dal Credo del Popolo di Dio
di Paolo VI