A. Rublev, Ss. Trinità, XV sec. |
la
Chiesa a te consacra
la
sua lode perenne.
Padre
d’immensa gloria,
Verbo
d’eterna luce,
Spirito
di sapienza
e
carità perfetta.
Roveto
inestinguibile
di
verità d’amore,
ravviva
in noi la gioia
dell’agape
fraterna.
O
principio e sorgente
della
vita immortale,
rivelaci
il tuo volto
nella
gloria dei cieli. Amen.
Ascoltiamo: Carissimi, amiamoci gli uni gli altri,
perché l'amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha
conosciuto Dio, perché Dio è amore. In questo si
è manifestato l'amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio
nel mondo, perché noi
avessimo la vita per lui. In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che
ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati. Carissimi,
se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. Nessuno mai ha visto Dio;
se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l'amore di lui è perfetto in noi. Da questo
si conosce che noi rimaniamo in lui ed egli in noi:
egli ci ha fatto dono del suo Spirito. (1Gv 4, 7-16)
Contempliamo: All’inizio di questo
Anno della Fede vogliamo entrare, grazie alle espressioni più sublimi
dell’ingegno umano: la pittura, la scultura, la poesia… dentro il Mistero della
Fede. Mistero da accogliere. Mistero da contemplare. Mistero da Vivere.
L’accoglienza e la contemplazione sono le prime due
dimensioni che vogliamo far nostre e professare oggi.
L’accoglienza:
qualità più alta di Dio, diviene per noi cristiani un imperativo assoluto. Il
Padre che da sempre genera il Figlio e il Figlio che da sempre è il generato
dal Padre accolgono l’un l’altro lo Spirito Santo, vero vincolo di Amore.
Eppure nessuno di loro scompare! Li vedete ben distinti, ognuno al suo posto!
Non vi è smania di protagonismi o ansia d’apparire che oscurerebbero uno a
favore dell’altro. Grande mistero e dotta lezione per noi: ognuno accoglie
l’altro, ma nessuno di essi è fagocitato da chi gli sta accanto.
La contemplazione: in
Dio tutto è armonia, fin dal principio Egli è bellezza. Contemplando oggi questa
icona noi già pregustiamo il fine di ogni nostra attesa e speranza: vedere Dio.
Ma com’è possibile vedere Dio? L’apostolo ha detto: “Nessuno ha mai visto Dio;
se ci amiamo gli uni gli altri…”, carissimi vogliamo vedere Dio? Dove è Carità
e Amore lì c’è Dio! Alcuni teologi medievali dicevano: “Le cose viste noi le
consegniamo” (Contemplata aliis tradere). Modificando un po’ questa
espressione, potremmo dire che le cose contemplate noi le realizziamo! Vogliamo
essere - come amava dire don Tonino Bello - contemplattivi, per realizzare nel
mondo ciò che abbiamo contemplato, per vivere nella vita ciò che abbiamo
adorato!
Professiamo ora, fratelli e sorelle, la nostra fede nel Dio
uno e trino:
“Noi crediamo in
un solo Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo,
creatore delle cose visibili, come questo mondo ove trascorre la nostra vita
fuggevole, delle cose invisibili quali sono i puri spiriti, chiamati altresì
angeli, e Creatore in ciascun uomo dell'anima spirituale e immortale.
Noi crediamo che
questo unico Dio è assolutamente uno
nella sua essenza infinitamente santa come in tutte le sue perfezioni, nella
sua onnipotenza, nella sua scienza infinita, nella sua provvidenza, nella sua
volontà e nel suo amore. Egli è Colui che è, come Egli stesso lo ha rivelato a
Mosè; ed Egli è Amore, come ce lo insegna l'Apostolo Giovanni: cosicché questi
due nomi, Essere e Amore, esprimono ineffabilmente la stessa Realtà divina di
Colui, che ha voluto darsi a conoscere a noi, e che «abitando in una luce inaccessibile»
è in Se stesso al di sopra di ogni nome, di tutte le cose e di ogni
intelligenza creata. Dio solo può darci la conoscenza giusta e piena di se
stesso, rivelandosi come Padre, Figlio e Spirito Santo, alla cui eterna vita
noi siamo chiamati per grazia di Lui a partecipare, quaggiù nell'oscurità della
fede e, oltre la morte, nella luce perpetua, l'eterna vita. I mutui vincoli,
che costituiscono eternamente le tre Persone, le quali sono ciascuna l'unico e
identico Essere divino, sono le beata vita intima di Dio tre volte santo,
infinitamente al di là di tutto ciò che noi possiamo concepire secondo l'umana
misura.
Noi dunque
crediamo al Padre che genera eternamente il
Figlio; al Figlio, Verbo di Dio, che è eternamente generato; allo Spirito
Santo, Persona increata che procede dal Padre e dal Figlio come loro eterno
Amore. In tal modo, nelle tre Persone divine, sovrabbondano e si consumano,
nella sovreccellenza e nella gloria proprie dell'Essere increato, la vita e la
beatitudine di Dio perfettamente uno; e sempre deve essere venerata l'Unità
nella Trinità e la Trinità nell'Unità”.
dal Credo del Popolo di Dio
di Paolo VI
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