Michelangelo, Tondo Doni, XV sec. |
Creati per la gloria del tuo nome,
redenti dal tuo sangue sulla croce,
segnati
dal sigillo del tuo Spirito,
noi
t'invochiamo: Salvaci, o Signore!
Tu spezza le catene della colpa
proteggi i miti, libera gli oppressi
e conduci
nel cielo ai quieti pascoli
il popolo
che crede nel tuo amore.
Sia lode e onore a te, pastore buono,
luce radiosa dell'eterna luce,
che vivi
con il Padre e il Santo Spirito
nei secoli
dei secoli glorioso. Amen.
Ascoltiamo: Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non
vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta
germogliare, perché dia il seme al
seminatore e pane da mangiare, così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza
effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata. (Is 55, 10-11)
Contempliamo: Aver contemplato la
natura di Dio nell’eternità, nell’assenza del tempo e dello spazio, ci potrebbe
far cadere nell’errore di consideralo un po’ come il modello di dio aristotelico
del “motore immobile”. Ma Gesù Cristo ci ha rivelato che Dio non è immobile, che
non si chiude in sé per paura di contaminarsi o di perdere la sua dignità.
Dio si apre a noi. Dio è con noi! Lo dimostra il fatto che Egli ha mandato la
sua Parola, il suo Verbo, suo Figlio. Guardate bene: quella che sembra una
tradizionale S. Famiglia, in verità traduce simbolicamente quello che abbiamo
appena detto, il Padre manda il suo Verbo per l’umanità. Giuseppe (che
rappresenta Dio Padre) consegna a Maria (che rappresenta l’umanità) il piccolo
Gesù (il Verbo di Dio). Il profeta Isaia ci assicura che la Parola di Dio non
ritornerà a lui senza aver compiuto l’opera affidatagli, ma quale è
quest’opera? Qual è l’opera di Cristo, che poi per riflesso diviene l’opera del
cristiano? Diventare nella propria vita un dono per l’umanità! Quanto costa
essere un dono per gli altri… pensiamo a Cristo: Egli si trovava nel seno del
Padre, nella beatitudine più profonda. Eppure non considerò cosa preziosa
l’essere Dio ma si abbassò facendosi,
per volere del Padre, regalo per ogni uomo. Per il bambino Egli si fece
piccolo e imparò a camminare. Per il ragazzo Egli sperimentò il disaccordo con
i propri genitori. Per il giovane Egli faticò nella ricerca del lavoro. Per chi
è malato e solo Egli sopportò l’agonia attorniato dai suoi che dormivano. Per
chi si ente tradito Egli sperimentò l’amarezza del bacio di Giuda. Per chi è
condannato ingiustamente Egli subì due processi iniqui. Per chi soffre senza
colpe Egli portò la Croce. Per ogni uomo che muore abbandonato Egli morì
gridando: “Perché?”. Per noi tutti Egli è ritornato! Perciò possiamo dire che:
“Noi crediamo in
Nostro Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio. Egli è il Verbo eterno, nato dal
Padre prima di tutti i secoli, e al Padre consustanziale, e per mezzo di Lui
tutto è stato fatto. Egli si è incarnato per opera dello Spirito nel seno della
Vergine Maria, e si è fatto uomo: eguale pertanto al Padre secondo la divinità,
e inferiore al Padre secondo l'umanità, ed Egli stesso uno, non per una qualche
impossibile confusione delle nature ma per l'unità della persona.
Egli ha dimorato
in mezzo a noi, pieno di grazia e di verità. Egli ha annunciato e instaurato il
Regno di Dio, e in Sé ci ha fatto conoscere il Padre. Egli ci ha dato il suo
Comandamento nuovo, di amarci gli uni gli altri com'Egli ci ha amato. Ci ha
insegnato la via delle Beatitudini del Vangelo: povertà in spirito, mitezza,
dolore sopportato nella pazienza, sete della giustizia, misericordia, purezza
di cuore, volontà di pace, persecuzione sofferta per la giustizia. Egli ha patito
sotto Ponzio Pilato, Agnello di Dio che porta sopra di sé i peccati del mondo,
ed è morto per noi sulla Croce, salvandoci col suo Sangue Redentore. Egli è
stato sepolto e, per suo proprio potere, è risorto nel terzo giorno, elevandoci
con la sua Resurrezione alla partecipazione della vita divina, che è la vita
della grazia. Egli è salito al Cielo, e verrà nuovamente, nella gloria, per giudicare
i vivi e i morti, ciascuno secondo i propri meriti; sicché andranno alla vita
eterna coloro che hanno risposto all'Amore e alla Misericordia di Dio, e
andranno nel fuoco inestinguibile coloro che fino all'ultimo vi hanno opposto
il loro rifiuto. E il suo Regno non avrà fine”.
dal Credo del Popolo di Dio
di Paolo VI