Il Contesto
Gesù si
trova nuovamente a Gerusalemme, non sta più vivendo la sua prima Pasqua ma la
sua Pasqua! Il cammino di Gesù giunge al suo fine (non alla sua fine), la
glorificazione. Anche il nostro cammino sta per giungere al suo fine, infatti
questa Quaresima volge verso il suo termine, fra otto giorni celebreremo la Grande Settimana, è tempo oramai di guardare all’Essenziale, ma non andiamo troppo avanti e gustiamoci ancora questa quinta
tappa del nostro itinerario verso la meta pasquale.
L’evento
Alcuni
greci chiedono ai discepoli di poter vedere Gesù, ma stranamente non sappiamo
se ciò realmente avverrà, Gesù sembra insolitamente schivo, infatti Egli è
sempre disponibile ad incontrare chiunque lo cerchi. È cambiato il carattere di
Gesù? No, di questo possiamo stare tranquilli. Il suo atteggiamento nasconde un
messaggio (o forse più di uno), forse Egli non voleva essere scambiato per un
fenomeno da baraccone eppure, paradossalmente, si lascia vedere così come Egli è
(chicco caduto in terra), rimanendo però incompreso.
Gesù vuole
farsi vedere per come è veramente, vuole che il suo volto brilli davanti a noi
nel pieno della sua forma.
Vogliamo
vedere Gesù!
Che cosa
vogliamo vedere? I suoi tratti somatici, il colore dei suoi capelli o dei suoi
occhi? Ma non cadremo nell’inganno dell’apparenza, di come noi vogliamo vedere
Gesù? No, l’ora è giunta, Gesù si
mostrerà a noi senza pericolo di equivoci!
L’opera d’arte
Per questa
V Domenica di Quaresima ho scelto un’immagine molto essenziale, e nonostante l’artista
sia contemporaneo di quelli trattati finora, lo stile che utilizza è
completamente diverso! Questa domenica sostituiremo l’armonia delle forme e
l’eleganza delle linee con l’arte dura dell’icona.
La definisco dura perché è difficile
entrarvi senza un buon esercizio (proprio come la Pasqua non può essere
vissuta bene senza una buona preparazione).
L’icona non
è un’opera d’arte come le altre, essa è Parola di Dio scritta con il pennello,
e tra tutte le pagine colorate che la tradizione iconografica conserva nel suo
libro, c’è ne una particolarmente significativa, potremmo definirla la “matrice”
di tutte le icone: il Volto santo.
Esso è
legato ad una leggenda secondo cui il Re di Odessa, essendo malato, volle
vedere Gesù per guarire. Inviò allora dei pittori al Maestro affinché ne immortalassero
i tratti del volto, ma nessuno vi riuscì. Allora Gesù si appoggiò un pezzo di
stoffa sul volto, la piegò e la consegno agli artisti, questi essendo ritornati
dal Re gliela consegnarono ed egli vi trovò impressa l’immagine del Redentore.
L’opera che
ho scelto, in particolare è il Volto di
Cristo di Andrej Rublev.
Originariamente
quest’opera era molto più grande e rappresentava un Cristo pantocratore, però
il tempo e lo stato di conservazione hanno fatto sì che quasi tutta la
superficie pittorica andasse persa, lasciando intatto solo il volto. Smontare
tutte le categorie e le precomprensioni su Gesù, questo è un messaggio che
vorrei consegnarvi oggi, lasciamo crollare tutto e guardiamo l’essenziale.
Vogliamo
vedere Gesù!
Guardare il
volto di una persona, e specialmente di Gesù, significa entrare in contatto profondamente
con essa.
Vogliamo
vederti Gesù.
Vogliamo
vederti come sei veramente,
non
ricoperto dello zucchero delle nostre aspettative,
non
appesantito dalla corazza delle nostre pretese,
non
vogliamo osservarti secondo le nostre aspettative:
biondino,
con lo sguardo perso nel nulla
o iracondo
giudice della storia.
Vogliamo
vederti come tu sei,
permettici
di contemplare la tua vera identità,
quell’identità
inguardabile, perché non ha né apparenza né bellezza.
Il naso, la
bocca, i capelli, gli occhi…?
Niente di tutto questo!
Niente di tutto questo!
Eppure non
riusciamo a staccarti
gli occhi di dosso.
gli occhi di dosso.
Vogliamo
vederti Signore!
La tua bellezza non è bagnata
dal sudore delle palestre
dal sudore delle palestre
ma dalle
lacrime della Passione.
La tua bellezza non odora di effimere essenze
ma profuma
d’Amore eterno.
La tua bellezza non cerca di fuggire la morte
ma vive la
vita come dono.
La tua bellezza non nasconde il tempo che passa
ma ci dona
l’eternità.
Vogliamo
vederti Gesù!
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